Innocenzo III
Nato ad Anagni con il nome di Lotario dei Conti di Segni, studiò a Roma, teologia a Parigi e diritto canonico a Bologna divenendo in breve tempo uno dei più importanti esperti giuridici del suo tempo.
INNOCENZO III (1161 – 1216): nato ad Anagni con il nome di Lotario dei Conti di Segni, studiò a Roma, teologia a Parigi e diritto canonico a Bologna divenendo in breve tempo uno dei più importanti esperti giuridici del suo tempo. Funzionario della corte pontificia, si dedicò alla stesura di importanti opere giuridiche e filosofiche tra cui il trattato De miseria humanae conditionis, una delle più famose opere d’argomento religioso-filosofico d’epoca medievale.
Lotario fu eletto papa con il nome di Innocenzo III nel conclave del 1198 connotandosi subito come un teorico della teocrazia e della superiorità del papato sul potere imperiale. Ritenendo che il papa di Roma fosse superiore a qualunque altra autorità politica ed ecclesiastica dell’Occidente, Innocenzo III si arrogò il diritto di nominare i vescovi in contrasto con i sinodi locali e tenterà, dopo la “crociata incompiuta” di riunificare la chiesa d’Occidente con quella d’Oriente non riuscendo però nel suo intento.
Come politico Innocenzo III rafforzò a Roma l’autorità della corte papale rispetto al Senato ed alle famiglie baronali mettendo un freno al potere aristocratico e sostituendo i giudici laici con funzionari ecclesiastici. Le relazioni con l’imperatore videro il pontefice primeggiare ottenendo d’essere tutore di Federico II di Svevia. Il papa svolse un ruolo importante anche nella politica d’Inghilterra, Francia, Svezia, Bulgaria e Spagna.
Visto come un punto di riferimento dai tanti ordini monastici mendicanti che nascevano e s’espandevano in quel periodo, Innocenzo III favorì la nascita e lo sviluppo dell’Ordine francescano, combatté con forza i movimenti eretici e proclamò l’indulgenza dei “cento anni”.
Fu uno dei più importanti papi della Chiesa Cattolica Romana.
A Innocenzo III è intitolata una delle piazze più belle della città dei Papi, in foto.
Si ringrazia per alcune delle foto Osvaldo e Vincenzo Caperna.