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Ad Anagni, nel punto più alto della città si trova il suggestivo angolo medievale che sembra ancora intatto, il Palazzo dei Canonici, uno splendido edificio al lato dell’antica Cattedrale, ospita lo studio d’arte Gismondi, voluta dal Maestro Tommaso Gismondi negli anni ’70, e tuttora visitabile. All’ingresso dell’edificio, vi accoglie la scultura-autoritratto del Maestro, seduto che modella un cavallino. Più che di una semplice mostra, è più corretto parlare di un museo/laboratorio/studio Museo perché al suo interno, accoglie numerosissime opere tra sculture di ogni tipo e soggetto, monete, medaglie, bozzetti, dipinti, disegni e poi articoli di giornali e foto alle pareti che ricordano la stravagante figura del Maestro coi suoi capelli bianchi che sembrano formare un’areola attorno al suo viso.

Passeggiando tra le opere esposte, si ha la possibilità di vederle a 360 gradi, ed è emozionante passare da un cavallo in movimento ad una scena sacra. Questo modo di esporre, senza un esatta cronologia o un filo conduttore tematico, fa avvicinare ancora di più alla figura dell’artista, un po’ disordinato, che non bada tanto alla facciata quanto alla sostanza delle cose, che si lascia trasportare dal flusso dell’ ispirazione e riesce ad esprimersi perfettamente sia in un’ opera di soggetto sacro che nella rappresentazione di un nudo femminile. Ma quello di Anagni non è un semplice Museo, di quelli statici che fungono da semplice contenitore di opere d’arte, ma un vero e proprio Studio/ Laboratorio perché è sempre stato il luogo in cui le opere sono state ideate ed eseguite. Questa tradizione , iniziata moltissimi anni fa dal Maestro è stata tramandata alla figlia Donatella, unica allieva, che ha tenuto vivo il ricordo del padre nell’eseguire opere di pittura e scultura in plastica bronzea fino al 2016. Ancora oggi, girando tra le opere del maestro e della figlia, si respirano le forti personalità ovviamente stilisticamente diverse ma si percepisce da entrambi l’amore per l’arte e per la sculture. 

Vi aspetta Valentina, nipote del MaestroTommaso Gismondi, figlia dell'artista Donatella Gismondi

Il mio scopo primo è stato quello di amare questo mio lavoro interamente, appassionatamente, in tutte le sue manifestazioni, in tutte le sue tecniche’; esordisce così l’artista Tommaso Gismondi nel tentativo di realizzare un documento che avesse lo scopo di condividere col mondo la sua conoscenza ed il suo amore per l’arte e la scultura.

Ed è ancora “condividere” la parola chiave di Valentina Simionato, la nipote dell’artista, e del suo lavoro alla Mostra permanente Gismondi (Anagni, piazza Innocenzo III); condividere con il visitatore la storia, il sentimento artistico e gli aneddoti che hanno caratterizzato il settantennio di carriera dello scultore ciociaro, nella cornice suggestiva di quello che un tempo era lo studio dell’artista.
Uno spazio espositivo ricco di opere e l’intensa atmosfera del Palazzo dei Canonici ed ora sede dell’esposizione permanente dei lavori del maestro, rendono la visita alla Mostra Gismondi la maniera più efficace per immergersi nell’incantevole e stimolante mondo dell’arte del ventesimo secolo. I temi della sua vasta produzione artistica spaziano dal sacro al profano, con una particolare affezione nei confronti dell’iconografia della maternità e della famiglia.
La sua intensa collaborazione con il Vaticano, sia sotto il papato di Paolo VI, sia sotto quello di Giovanni Paolo II, ha prodotto alcune tra i più affascinanti e riconosciuti lavori dello scultore, procurando all’artista notorietà e stima provenienti da ogni angolo del mondo. Sono, dunque, immancabili nella collezione le molteplici opere commissionate dalla Chiesa, tra le quali riconosciamo i portali della Biblioteca Vaticana e dell’Archivio Segreto e le Monete Vaticane realizzate per Papa Paolo VI.

Ma l’eclettico operato dell’artista non si limita alla lavorazione magistrale del bronzo e del marmo. La sua produzione, votata alla continua ricerca dell’eleganza, della bellezza e dell’armonia, vanta anche la realizzazione di stupefacenti olii su tela nei quali sperimenta l’utilizzo vasto dei colori e nei quali riproduce i paesaggi e le emozioni vissute nel periodo della sua vita trascorso in Argentina. A tal proposito, l’incantevole ciclo della Corrida vale indubbiamente la pena della visita alla Mostra Gismondi, dove questa e altre opere sono in esposizione permanente. Non perdete, quindi, l’occasione di vivere queste emozioni e lasciarvi conquistare dal fascino del suo lavoro e della sua personalità.

Fonte ciociariaturismo.it