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Isola del Liri, in provincia di Frosinone, si trova una Cascata naturale, unica in Italia a cadere in pieno centro storico.
Il fiume Liri, qui, ha il compito naturale di far da scenario nei paesi in cui passa. Proprio ad Isola del Liri compone lo spettacolo imponente di un’attrattiva turistica fra le più tipiche del paesaggio italico: “la Grande Cascata”, dove l’intera fiumana strapiomba da un largo salto di circa ventisette metri biancheggiando in una fluida imponente massa d’argento, tra una fragorosa orchestrazione di voci e un vasto pulviscolo in cui giocano gli arcobaleni di tutte le ore del giorno.

Pittoresco è il prospetto che si affaccia sul Liri, lungo via della Cascata, che forma visivamente una quinta alla Cascata Grande e concorre alla suggestiva scena naturalistico-architettonica che in passato fu più volte celebrata da artisti italiani e stranieri: numerose stampe e disegni ritraggono la cascata come sfondo di un paesaggio con la visione del borgo di Isola. Ad esempio, Philipp Hackert (1777) valente paesaggista del XVIII sec., amico caro di Goethe, la dipinse nel suo viaggio di ritorno dall’Abruzzo; così come fece I. Bidault (1790) raffigurando il paesaggio di Isola del Liri con la Cascata nel suo dipinto ora esposto nel Museo del Louvre a Parigi.

E poi, ve lo ricordate l’Intervallo-RAI ? Il lento scorrere di immagini-cartolina in bianco e nero raffiguranti panorami o monumenti di alcune cittadine italiane ha riproposto centinaia di volte proprio la Cascata Grande come immagine della città.

Il fiume Liri, proveniente dalla piana di Sora, dopo aver sfiorato il millenario monastero di San Domenico, arrivato in prossimità del basamento roccioso di travertino su cui si erge il maestoso Castello Boncompagni – Viscogliosi, si divide in due bracci, avvolgendo poi come un’isola la sottostante città.
Il braccio sinistro del fiume alimenta la Cascata Grande, detta anche Cascata Verticale, con un gran balzo di circa 27 metri. Si origina, invece, dal ramo destro del Liri, una seconda cascata, più bassa: la Cascata del Valcatoio. Le sue acque s’inabissano giù lungo una parete rocciosa inclinata per 160 metri fino ad arrivare nella bassa plaga.

Il fiume Liri, con il suo costante flusso di acque, ha sempre determinato la ricchezza e lo sviluppo di queste zone. Con l’avvento dell’economia industriale ha avuto un ruolo fondamentale di fonte inesauribile di energia, sia meccanica che idroelettrica, per la cittadina di Isoal del Liri.
Durante la Signoria dei Boncompagni, Duchi di Sora dal 1580 al 1786, in Isola del Liri e nel territorio della Media Valle del Liri sorsero i primi insediamenti industriali: gli opifici della carta e della lana lungo l’omonimo fiume. Le attività delle cartiere e dei lanifici vennero connesse allo sfruttamento dell’energia idraulica. Si sviluppò l’industria della lana proprio nei pressi della Cascata del Valcatoio e tale località fu chiamata così dalla parola “Valca”, che deriva da Valchiera (un impianto di macchine per la follatura).

Grazie alle acque del fiume e delle sue Cascate del Liri, che potevano produrre forza motrice per le macchine industriali, la cittadina ebbe un notevole impulso sotto il dominio francese del Regno di Napoli, all’inizio dell’Ottocento. Infatti, ai connazionali di Murat, Vicerè di Napoli, essa si presentava come una terra dotata di grosse potenzialità, mai pienamente sfruttata, con un corso fluviale ricco di balze naturali, adatte a generare forza idraulica e con un affluente, il Fibreno, dotato di acque chiare idonee alla fermentazione degli stracci (materia base per la fabbricazione della carta, prima del legno usato in tempi recenti).

Dal 1821 al 1841 sorsero nella Valle del Liri nuove cartiere che realizzarono qui quella rivoluzione industriale che si era creata in altri Paesi europei. A San Domenico, a Isola del Liri e in altri luoghi lungo il fiume si insediarono centrali elettriche, stabilimenti per la fabbricazione della carta, dei cartoni, della cellulosa; dei feltri delle cartiere; industrie fra le più importanti della produzione e della economia nazionale rappresentando quote ragguardevoli.

Oggi a testimoniare l’illustre passato di Città Industriale della Carta, ruolo che ancora oggi Isola del Liri svolge, è stato messo a punto un percorso turistico che parte dal ponte sul corso principale della cittadina, ottimo punto da cui ammirare e fotografare la Cascata, spettacolo unico in pieno centro storico. Attraversando il Corso Roma si arriva al Parco Fluviale da dove comincia una piacevole passeggiata accompagnati da resti di antiche macchine della carta, fino ad arrivare ai piedi della Cascata del Valcatoio.

Proprio sotto gli spruzzi del getto della Cascata, ci piace chiudere gli occhi per un momento e immaginare questa valle 170 anni fa, con alla testa un piccolo Comune di 4 mila abitanti, divenuta nel giro di un ventennio una potenza industriale, grazie all’abbondanza di acqua e alla disponibilità di una mano d’opera intelligente.