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Le Contrade

Le contrade medievali o "regiones" sono una delle tradizioni più ricche della Città dei Papi: storicamente, ogni contrada era solita portare un rappresentante al Comune e oltre loro c'erano i borghi esterni.

La Anagni medievale poteva contare 9 contrade e 9 ufficiali che le rappresentavano nell'amministrazione civica, ognuna con possedimenti propri e governata dai suoi ufficiali, i Contestabili delle contrade soggetti al Podestà, rettori ed ufficiali.

Ognuna aveva una sua amministrazione ma in tutte il Podestà era eletto per un anno, e questo ufficio era per lo più conferito a nobili stranieri con rinomate qualità, esperienza e posizione sociale distinta: i Conti, i Colonna, gli Orsini, i Rovere e i Caetani.

I loro stemmi sono tuttora scolpiti sulla facciata del Palazzo Comunale, nel lato prospiciente la piazza e sempre esposti sui drappi durante le manifestazioni ufficiali e nelle rievocazioni storiche.

Ogni anno le contrade si sfidano in due palii diversi: il palio di Santa Chiara (tiro con l'arco) e il palio di San Magno (palio dell'anello).

CELLERE

La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città a ridosso di porta Cerere, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, da cui la contrada prende il nome.
La zona è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via di Mezzo (Via Pio Salvati) e la via Superiore o Colle S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo. La contrada Cellere ha sede presso la chiesa di Sant'Andrea e include nel territorio preziose testimonianze architettoniche del periodo medievale come la stessa chiesa di Sant’Andrea (Degli interni e della facciata resta poco di medievale, se non brani di pavimento cosmatesco presenti sul presbiterio, ma possiamo ammirare ancora il bel campanile romanico e l’annessa cripta di San Vito) , e poi casa Barnekow attestata nel 1280 come di proprietà di Stefano Thomasi de Cinzi, dove, vuole la tradizione, abbia soggiornato Dante Alighieri. I colori della contrada sono il blu e il rosso. Oltre a signori di contrada, artigiani e commercianti (sono infatti attestate in epoca medievale numerose botteghe) il corteo rievocativo fa rivivere gli illustri personaggi della famiglia Orsini, a sostegno di Papa Bonifacio VIII, fra i quali il conte Romano e la sua consorte la ricca ereditiera Anastasia di Montfort.

COLLE SANT'ANGELO

La Contrada di Colle Sant’Angelo, dai colori giallo e viola, è compresa ancora oggi nel cuore della città e prende il nome dall’antica chiesa parrocchiale romanica di S.Angelo, ricostruita nel ‘700. Il corteo storico rionale rappresenta la corte francese di Filippo IV detto Il Bello, mandante dei ben noti Guglielmo di Nogaret e Sciarra Colonna, protagonisti dell’oltraggio a Papa Bonifacio VIII. Tra i personaggi rappresentati spiccano le figure del Sovrano di Francia, del fratello, Carlo di Valois, dei dotti consiglieri di corte quali Pierre Flote, Cancelliere, Guglielmo di Nogaret, guardasigilli, Enguerrand De Marigny, Ministro del Tesoro, del filosofo Pietro D’Abano, del ricco mercante Musciatto Franzesi e del Vescovo Leonardo di Anticoli.

TRIVIO

Ancora una delle 8 Contrade che si sfideranno al Palio di Santa Chiara: Trivio!
Il nome Trivio, deriva dall’incrocio di tre assi: via Trivio, via Bagno, via Vittorio Emanuele. Situata in una zona quasi pianeggiante della città. L’emblema che caratterizza la contrada è costituito dai colori rosso e bianco con sovra impresso una croce simbolo della cristianità, l’araldica dei padri caracciolini con le evidenti iniziali:
- A : ALLA
- M : MAGGIORE
- G : GLORIA
- R : RISORGENTE
Più esattamente: Alla Maggiore Gloria Risorgente. E per finire c’è il chiaro nome della contrada riportato nella parte bassa dello stemma che richiama la ridefinizione triangolare citata già in precedenza. Tra i monumenti più importanti che caratterizzano la contrada troviamo:
- Archi del Vescovato: in via Dante;
- Piazza San Michele;
- Chiesa di San Giovanni de Duce: dove è loca la Contrada;
- Archi di via Bagno;
- Piazza Cavour.
L’attuale capocontrada è Carlo Cerasaro che succede la lunga carica di Alberto Vinciguerra. Carlo ha 22 anni ed è il più giovane capocontrada dei nostri rioni, vive la contrada già dai primi anni della sua vita.

TUFOLI

La contrada Tufoli prende il nome dell’omonima antica porta che si apriva a nord della cinta muraria ed immetteva nel borgo esterno di Fusano, alla chiesetta di San Lorenzo presso il cimitero.
Confinava ad est con la contrada Castello, a sud con la contrada Trivio, ad ovest con la contrada Piscina e solo in parte con la contrada Colle S. Angelo.
La contrada era attraversata nella parte bassa dalla via detta Trivio, l’antico Cardo Maggiore, che tagliava all’altezza del Palazzo Comunale il Decumano o Via Maggiore e portava al quartiere ed alla Porta Bagno.
La contrada ancora oggi si snoda lungo gli antichi vicoli scoscesi che convergono verso la chiesa parrocchiale di S. Pancrazio.
Parte integrante della contrada sono il Palazzo ove avvenne l’oltraggio al Papa Bonifacio VIII e palazzo Caetani, ove il Papa aveva la sua dimora, oggi appartenente ai marchesi Traietto, famiglia inserita tra quelle più importanti di Anagni dette le “Dodici Stelle”.
I personaggi più importanti rappresentati in corteo sono Roffredo Caetani I° e Consorte (Emilia Patrasso), Roffredo II° , Giovanni e consorti , il Podestà di Anagni Nicolò Caetani.
I colori di contrada sono il bianco e il verde.
 

CASTELLO

La contrada è situata nella parte più alta del colle su cui sorge la città e il suo nome è attestato già nel XII secolo come castellumnovum. Le mura di epoca romana della Via Dante che si prolungano per oltre 200 metri forniscono la base di appoggio al terrazzamento su cui insistono i principali monumenti cittadini: la Cattedrale con annessi la canonica e l’antico vescovado (oggi scomparsi) e il Monastero delle Suore Cistercensi della Carità che ingloba l’antico Palazzo di Gregorio IX (oggi Palazzo Bonifacio VIII) e quello di Pietro II caetani, nipote di Bonifacio VIII. Caratterizzata da alte torri medievali e palazzi porticati, nel corso dei secoli la contrada Castello ha visto trasformare il suo aspetto, oggi contraddistinto da facciate sette-ottocentesche e ampi spazi aperti. La contrada, poco abitata nel Medioevo, è sempre stata il centro del potere religioso della città: la cattedrale coi palazzi nobiliari , cardinalizi e papali rappresentava il centro pulsante della vita cittadina.

TORRE

I colori della contrada sono il verde e il giallo e originariamente la contrada era dentro le mura, vicino al vecchio mattatoio Reggio Turris, ed era una delle più ricche e popolose contrade di Anagni.

 

Contributi fotografici di Vincenzo Caperna.