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L’azienda è proprietà della famiglia da tempo immemorabile. “La Caetanella” è il cuore dell’attività aziendale.

Il nome del podere è dovuto ad una precisa circostanza storica: esso, infatti, già proprietà della famiglia Conti, fu acquistato dalla famiglia Caetani durante il pontificato di Bonifacio VIII, come attestano i documenti tuttora conservati presso l’Archivio della Fondazione Caetani in Roma.

La natura vulcanica del terreno, la sua dolce giacitura collinare, la splendida esposizione e la sua ricchezza di preziosi elementi minerali ne fanno l’habitat ideale per la vite.

È qui, infatti, che vengono coltivati i nostri vigneti. “Il grande vino si fa nel vigneto”.

La frase esprime una verità tanto semplice quanto fondamentale: solo perfettamente sane, mature ed equilibrate in tutte le loro componenti (zuccheri, acidi, polifenoli, sostanze aromatiche) potranno dar vita a vini caratterizzati da armonia e concentrazione, eleganza e tipicità.

Il vigneto, pertanto, gioca un ruolo fondamentale ed insostituibile nel percorso che conduce alla realizzazione di un grande vino.

Tale ruolo si svolge, in larga misura, nel momento in cui il viticoltore, procedendo all’impianto di un nuovo vigneto, deve operare delle scelte che ne condizioneranno i risultati futuri.

Nell’esecuzione dei nuovi impianti aziendali sono stati seguiti criteri che, nella sostanza, si concretano nel ritorno a tecniche antiche: portinnesti di vigore debole o medio, elevata fittezza di impianto, inerbimento permanente dell’interfilare; il tutto nell’intento di favorire la competizione radicale tra le viti e con il prato, predisponendo, così, condizioni favorevoli al contenimento del vigore vegetativo. Le scelte operate conducono alla limitazione del periodo di accrescimento dei germogli ed al conseguente allungamento del periodo di accumulo di zuccheri e composti nobili nelle bacche. Nei vigneti aziendali il vitigno prevalente è il Cesanese di Affile, vero gioiello viticolo ed enologico della nostra terra nonché principale vitigno autoctono a bacca rossa del Lazio; sono coltivate anche varietà a bacca rossa di diffusione internazionale e di tradizionale coltivazione sulle nostre colline, quali il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Petit Verdot, il Merlot ed il Syrah.

Per quanto riguarda i bianchi, accanto alle varietà tradizionali della zona, quali la Passerina, la Malvasia del Lazio, il Bellone, il Trebbiano giallo, i nuovi impianti vedono l’impiego di cultivar di pregio quali il Fiano, il Grechetto e, soprattutto, il Manzoni bianco.