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La XXXI Edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale

L'attesissima XXXI Edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale torna nella suggestiva piazza che lo ospita da sempre, tra spettacoli di richiamo nazionale e straordinari performer: 8 pièce teatrali che spaziano dalla commedia all'opera musicale corale formano un cartellone assolutamente da non perdere.

<<Prima dei moderni mezzi di comunicazione, e ancora oggi, il teatro ha inciso profondamente su tutti gli strati sociali delle comunità e dei popoli, e resta il terreno fertile con il quale nutrire la riflessione filosofica e politica: è un ponte tra attore e spettatore, e di conseguenza tra le culture, tra i popoli e tra le religioni. Lo spettacolo dal vivo è un antidoto all’individualismo e all’isolamento sociale perché risveglia in chi lo pratica e in chi ne fruisce un’energia essenziale: l’empatia. Abbiamo individuato per questa edizione del Festival una linea tematica dedicata all’empatia e alla gentilezza perché crediamo che il teatro sia uno specchio nel quale la comunità degli spettatori si possa riconoscere, e che il Festival possa restituire ad una delle più belle piazze medievali italiane la sua funzione di centro di aggregazione, dove il teatro, palestra di empatia, possa incoraggiare l’educazione alla gentilezza, che è espressione di forza, non di debolezza. Ci sono venute provvidenzialmente incontro su questo sentiero alcune tra le proposte più significative della produzione teatrale nazionale: dallo spettacolo inaugurale L’incanto del cavaliere…Don Chisciotte dell’Accademia Creativa (23 agosto) che veicola con sé il sogno di un mondo di giustizia e di pace al San Francesco, di cui Giovanni Scifoni veste i panni in Fra’ (25 agosto), catalizzatore straordinario e paradigma di amore universale. Riguardo poi al rapporto tra Caravaggio e l’empatia, anche alcuni studi di neuroestetica corroborano la scelta di presentare Caravaggio il maledetto con Primo Reggiani (24 agosto). Sigismondo e Isotta (27 agosto) è il romanzo di Maria Cristina Maselli che fa rivivere una storia in cui la forza dell’amore cambierà il destino degli amanti, mentre Strighe maledette! (28 agosto) ci fa riflettere sull’assenza assoluta di empatia che arriva a giustificare il femminicidio; Bombe su Anagni (29 agosto) con la regia di Monica Fiorentini, rievoca un evento che conserva intatto negli Anagnini il suo impatto emotivo: il bombardamento del 1944; con Il canto di Shakespeare (30 agosto) Pamela Villoresi rende omaggio al più grande drammaturgo di tutti i tempi, e conclude il programma un significativo ensemble diretto da Claudio Maria Micheli, con Carmina Burana di Orff (31 agosto): se siamo tutti fatalmente soggetti alla Fortuna, possiamo almeno offrire il nostro canto all’amore e al divertimento per condividere empaticamente la fragile condizione della nostra esistenza terrena. La XXXI Edizione del Festival è dedicata a Maria Rosaria Omaggio, ospite dell'edizione del 2009>>. Dichiarazione di Giacomo Zito

<<La XXXI Edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale, storicamente patrocinato dal Comune, è un momento di grande importanza per Anagni, reso possibile dalla creatività del direttore artistico e del suo staff, ma soprattutto dal supporto e dalla costante presenza di un pubblico partecipe, che dimostra ogni anno quanto il legame tra il Festival e la Città sia sentito. In trent’ anni il Festival è stato al passo con i tempi, accogliendo proposte artistiche innovatrici e facendo di Anagni un polo culturale riconosciuto. Continueremo a sostenere questa manifestazione e il valore dell’espressione artistica, nella convinzione che sia un efficace mezzo, insieme ad altri, per abbattere le barriere e spegnere i conflitti, grazie al confronto dialettico e al dialogo, essenza del teatro. Vi invito a prendere posto, per vivere con noi la magia del Festival>>. il Sindaco Avv. Daniele Natalia.

Un'edizione, quella del 2024, che pone al centro la capacità del teatro di rendere empatici e di sviluppare il nobile valore della gentilezza, virtù che infonde speranza nella salvezza del mondo:

<<Già da qualche anno abbiamo scelto di attribuire un tema al nostro Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale, con l’obiettivo di passare un messaggio e così conferire ancor più valore all’impegno che, dietro le quinte della manifestazione, viene profuso per la riuscita di ogni serata del programma. Quest’anno ci siamo fatti guidare dal valore della gentilezza, che è la virtù che infonde speranza nella salvezza del mondo. Osservando i contesti sociali in cui viviamo, ai nostri occhi appare infatti un quadro tutt’altro che idilliaco: l’individualismo e l’iper-competitività ci rendono nervosi, spesso nevrotici e assaliti dal pensiero angosciante del futuro. E mentre si tende a pensare che la gentilezza si esprima con le buone maniere, la pace o l’amore, la sua sostanza è ben più profonda: è la capacità di farsi carico della vulnerabilità degli altri, con un sentimento di vicinanza e partecipazione; consente il superamento delle differenze culturali e di genere e innesca circoli virtuosi di benessere e positività; è cura e attenzione verso tutto ciò che ci circonda: è il rispetto per gli altri esseri umani e le altre specie, il pianeta che ci ospita e quindi per noi stessi. Per questo auspichiamo che questa diventi la via per trasformare la nostra esperienza nel mondo, un atto di gentilezza dopo l’altro, iniziando da questo palcoscenico che si affaccia sul mondo e nel suo piccolo fa la sua parte per migliorarlo. Del resto, non conosciamo nessun’altra arte che più del teatro inneschi i meccanismi dell’empatia, creando spazi di confronto, di comprensione e di riflessione (Amleto di Shakespeare docet!): mettersi nei panni degli altri è l’attività fondativa delle relazioni e dello spazio sociale, di cui se esiste un professionista, quello è l’attore>>.

L’Assessore alla Cultura dott. Carlo Marino